ALONE AND OKAY
Grecia, Giugno 2019
Sono stato lasciato a marcire. La mia bellezza sbiadiva giorno dopo giorno, lasciando ruggine sul mio volto.
E poi sono partito e mi sono fermato. Ho smesso di fare qualunque cosa che non fosse ascoltare il mio istinto.
Bevo un sorso di birra, in silenzio, godendo del profumo del bucato steso sul terrazzo.
Le notti sono calde. Mi sento appiccicoso, è difficile prendere sonno. Tuttavia sono in estasi. Nessun obbligo, nessuna pressione. Sono libero. Questa sensazione mi eccita.
Qui tutto è diverso. Sono solo, ma una luce insolita illumina i miei occhi.
Voglio stare qui. Farò finta di essere una roccia e passerò le mie giornate a prendere il sole su questa spiaggia. Voglio stare qui per sempre.
Faccio una pausa e lascio il mio corpo essere inondato dalla luce del sole. Chiudo gli occhi e la mia mente vola via.
Riempiresti quello spazio vuoto vicino a me e sembrerebbe semplicemente la cosa giusta.
Ma per ora sono ancora dietro quella porta. Devo solo affrontarla e fare l'ultimo passo. La vista è meravigliosa là fuori.
Prima di tutto ciò ero un mucchio di rovine, un tempo maestoso e ben presto incompreso.
Mi sentivo sopraffatto da te, da loro, dal mondo. Ho provato duramente a chiedere aiuto, a urlare. Ma tutti gli sforzi sono stati invano, ero pietrificato.
Rimango sdraiato sul letto e dimentico il caos cittadino, mentre una fresca brezza estiva mi accarezza la pelle. I giorni scorrono tranquillamente.
Sono solo. A volte penso di non essere adatto. Mi mancano i pezzi per costruire il mio mondo.
Senza fare alcuno sforzo, mi mimetizzo col paesaggio circostante. Il rumore è un ricordo lontano. Ho recuperato le forze.
No, non lo farò. Non scapperò ancora. Cercherò di scavalcare questo muro e vedere ciò che vi è al di là. Devo farlo. La vista sembra meravigliosa.
E se fossimo in due? Mi passeresti i pezzi mancanti per costruire fondamenta più resistenti.
Tutto sarebbe perfetto, in ordine, come se fosse già stato scritto nel destino.
