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MELANCHOLIA

Ogni giorno mi sveglio in apatia. La routine mi esaspera. Svegliati, fai colazione, fai la doccia, vestiti, vai al lavoro, torna a casa, cena, guarda Netflix, sei stanco, vai a letto. Svegliati e ricomincia da capo, ancora e ancora.
MELANCHOLIA parla della tristezza di questa frenetica routine.

Parte I - Rituali Mattutini 

Le mattine sono sbiadite. Nonostante il sole, nonostante la bellezza di questa città, non ho tempo. Faccio fatica a stare al passo con questo ritmo. Ogni movimento che faccio mi porta inesorabilmente più vicino all'uscita. Non ho la motivazione necessaria. Il caffè è diventato freddo e il cibo ha tutto lo stesso sapore. L'acqua della doccia è bollente, ma il mio corpo è ormai insensibile. Sono in ritardo. Indosso i soliti noiosi vestiti e corro.

Parte II - Perdizione Quotidiana

I giorni passano veloci. Cerco di recitare la mia parte, cerco di divertirmi, ma è così difficile. Loro pretendono sempre il massimo da me, ma io mi sento sempre più giù. Intorno a me tutti ballano, mentre io resto qui, immobile, a guardarli senza speranze. Partecipo a conversazioni che non ascolto. Annuisco distrattamente per soddisfarli. Loro sono contenti, io mi sento uno schifo. Non mi riconosco più.

Parte III - Follia Notturna

Sono a casa. Mi riempio un bicchiere di birra per lasciare alle spalle questa giornata. Ne bevo un altro e un altro ancora. Mi regalo un momento di piacere in questo tepore. La mia mente ha sete di libertà. Nuove idee saltano fuori inaspettatamente. Per un momento ho creduto di poter vincere. Oscure presenze mi osservano dalla finestra e cercano di convincermi che non valgo niente. Queste voci mi stanno uccidendo. Proverò a scappare, ma lo farò domani. Ora è tardi, è meglio andare a letto.

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